Piano Transizione 5.0: Scopri i Nuovi Incentivi per il 2024-2025

Il Credito d'Imposta Transizione 5.0 è una significativa agevolazione fiscale promossa dal governo italiano, inserita nel DL PNRR per supportare le imprese italiane nella loro transizione green e nell'innovazione tecnologica.

Pubblicato come decreto legge n° 19/2024 e successivamente convertito nella legge n° 56/2024, questo strumento finanziario mette a disposizione risorse considerevoli, precisamente 6,3 miliardi di euro, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025, facilitando così l'adozione di tecnologie avanzate e sostenibili.

Qui il decreto attuativo Transizione 5.0 che ha reso operativa l'iniziativa.

Misura dell'Agevolazione

L'entità del Credito d'Imposta Transizione 5.0 è calcolata in percentuale rispetto ai costi ammissibili degli investimenti effettuati, includendo condizioni particolari per diversi tipi di spese:

  • Investimenti mediante leasing finanziario: il credito è applicabile anche agli investimenti effettuati attraverso contratti di locazione finanziaria. In questo caso, si considera il costo sostenuto dal locatore per l'acquisto dei beni, facilitando così l'accesso all'agevolazione per le imprese che preferiscono non immobilizzare capitali iniziali elevati.
  • Investimenti in beni immateriali: particolare attenzione viene data agli investimenti nei beni immateriali come definiti nell'allegato B alla legge del 11 dicembre 2016, n. 232. Quando questi beni sono utilizzati attraverso soluzioni di cloud computing, il credito d'imposta copre non solo il costo dei beni stessi ma anche le spese per servizi ad essi correlate, riconosciute per competenza. Questo incentiva l'adozione di tecnologie avanzate accessibili e scalabili.
  • Innalzamento delle soglie di credito d'imposta: come stabilito dal comma 8 della legge, vi è un aumento della misura del credito per ciascuna quota di investimento che supera determinate soglie di spesa, promuovendo così investimenti più significativi.

Presentazione della Domanda

Il portale per la richiesta degli incentivi é operativo a partire dal 7 agosto sul sito del GSE, l'organismo incaricato della gestione delle agevolazioni e del credito per conto del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy).

Il processo di presentazione della domanda per il Credito d'Imposta è delineato come segue:

  1. Controllo dell'ammissibilità: assicurarsi che sia il progetto sia l'azienda rispondano ai criteri del decreto.
  2. Documentazione: preparare una documentazione completa che includa dettagli del progetto, preventivi, e piani di realizzazione.
  3. Invio della domanda: compilare e inviare la domanda attraverso la piattaforma telematica del Ministero competente entro i termini stabiliti.

Esempio pratico: Una società di ingegneria che progetta di investire in una nuova linea di produzione automatizzata e integrata con un sistema IoT dovrà preparare una documentazione dettagliata che dimostri come l'investimento contribuirà alla digitalizzazione e innovazione dell'azienda, per poi inviare tutto tramite il portale online dedicato.

Per presentare la domanda per il Credito d'Imposta Transizione 5.0, le aziende devono seguire un iter procedurale ben definito che include la prenotazione, la certificazione e la rendicontazione dell'investimento. Di seguito, spiego in modo chiaro e per punti le fasi di questo processo:

  1. Prenotazione e Certificazione Ex Ante
    • Le imprese interessate devono iniziare prenotando il credito attraverso la produzione di una certificazione ex ante.
    • Questa certificazione è rilasciata da un valutatore indipendente e deve descrivere dettagliatamente il progetto di investimento, calcolarne i costi e stimare l'abbattimento energetico previsto dal progetto.
    • Le modalità e le tempistiche di presentazione della certificazione saranno specificate nei decreti attuativi che verranno pubblicati.
  1. Conferma dell'Investimento
    • Una volta che l'investimento è pronto per essere avviato, l'impresa deve confermare l'inizio dei lavori comunicandolo ufficialmente. Questo step assicura che tutto proceda come descritto nella certificazione ex ante.
  1. Rendicontazione Periodica
    • Durante l'esecuzione del progetto, l'impresa è tenuta a fornire al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) delle comunicazioni periodiche che rendicontano lo stato di avanzamento dell'investimento, garantendo che tutto proceda secondo i piani approvati.
  1. Certificazione Ex Post e Completamento
    • Al termine dell'investimento, l'impresa deve inviare una certificazione ex post che conferma il completamento del progetto e la realizzazione degli obiettivi energetici e tecnologici previsti.
    • Anche questa certificazione deve essere rilasciata da soggetti autorizzati.
  1. Autorizzazioni e Costi Ammissibili
    • È importante notare che sia le certificazioni ex ante che ex post devono essere rilasciate da soggetti autorizzati. I costi sostenuti per queste certificazioni sono inclusi nelle spese ammissibili del Credito d'Imposta Transizione 5.0.

Esempio Pratico: l'iter di presentazione della domanda per il credito 5.0

Supponiamo che una PMI lombarda, specializzata nel mercato B2B, decida di rivedere e migliorare i propri processi digitali interni per aumentare l'efficienza e ridurre i consumi energetici. Per avviare la domanda di agevolazione, l'azienda deve:

  • Identificare un Valutatore: Rivolgersi a uno dei consulenti IT autorizzati presenti nell'elenco dei fornitori 4.0 o 5.0, come quelli disponibili su Unioncamere Lombardia.
    Questo elenco è consultabile attraverso il sito Unioncamere Lombardia, dove l'azienda può scegliere un partner qualificato per la valutazione e la certificazione del progetto.
  • Preparazione della Documentazione: Collaborare con il consulente scelto per preparare la documentazione necessaria, inclusa la certificazione ex ante, che descriva il progetto, i costi previsti e l'effetto previsto in termini di riduzione dei consumi energetici.

Questo approccio strutturato non solo facilita l'accesso ai benefici fiscali previsti ma garantisce anche che l'investimento sia realizzato in modo efficace e conforme alle normative vigenti.

Investimenti Ammessi

Gli investimenti che rientrano nell'ambito di questo credito includono, ma non sono limitati a:

  • Tecnologie avanzate: Acquisto di macchinari e software che incorporano AI, robotica, e IoT.
  • Digitalizzazione: Implementazione di sistemi Digital B2B, ERP, CRM e altre piattaforme digitali che migliorano l'efficienza operativa.
  • Ricerca e Sviluppo: Progetti che portano a nuovi prodotti o significativi miglioramenti di quelli esistenti.

Esempio pratico: Un'azienda che decide di implementare un sistema IoT per monitorare e ottimizzare i processi produttivi potrebbe usufruire del credito per coprire una parte significativa dei costi associati a hardware e software.

Spese Ammissibili

Investimenti Materiali e Immateriali

Il Credito d'Imposta copre gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, indispensabili per l'esercizio d'impresa e orientati ai processi di trasformazione digitale e tecnologica 4.0. Tali investimenti devono soddisfare specifici obiettivi di efficienza energetica:

  • Riduzione dei consumi energetici: per essere ammissibili, i progetti devono puntare a una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l'unità produttiva coinvolta o, in alternativa, una riduzione del 5% per i processi specifici interessati dall'investimento.

Investimenti Specifici

  • Autoproduzione di energia rinnovabile: Investimenti finalizzati all'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per l'autoconsumo, escluse le biomasse. Questo include l'acquisto di nuovi impianti e attrezzature per la produzione e lo stoccaggio dell'energia.
  • Formazione del personale: Le spese per la formazione del personale, finalizzate a rafforzare le competenze tecnologiche essenziali per la transizione digitale ed energetica, sono ammissibili fino a un massimo di 300 mila euro. Queste attività formative devono essere erogate da entità riconosciute e autorizzate tramite decreto dal Ministro delle imprese e del made in Italy.

L'adozione di queste misure non solo aumenta la competitività delle imprese ma promuove anche pratiche sostenibili e consapevoli nell'uso delle risorse energetiche, allineando gli obiettivi produttivi con le necessità ambientali.

Cumulabilità del Credito d'Imposta

Un aspetto fondamentale del Credito d'Imposta Transizione 5.0 è la sua cumulabilità con altre agevolazioni fiscali, caratteristica che potenzialmente massimizza ulteriormente i benefici per le imprese che investono in innovazione e sostenibilità.
Questa possibilità infatti apre la strada a un significativo ampliamento delle risorse disponibili per le aziende che puntano a rinnovarsi e adattarsi alle esigenze del mercato moderno.

Regolamento e Eccezioni

Tuttavia, è importante notare che mentre il credito può essere cumulato con altre agevolazioni relative agli stessi costi, ci sono specifiche eccezioni:

  • Non è cumulabile con il credito d'imposta per investimenti in beni strumentali 4.0.
  • Non è cumulabile con il credito d'imposta per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) unica.

Esempio Pratico

Immaginiamo una media impresa che decide di investire in un nuovo sistema di gestione dei dati basato su cloud, con un costo totale di 200.000 euro.
L'impresa potrebbe usufruire del Credito d'Imposta Transizione 5.0 per coprire fino al 45% di questi costi. In aggiunta, se l'azienda beneficia di altri incentivi fiscali regionali o settoriali che non rientrano nelle eccezioni sopra menzionate, potrebbe combinare questi vantaggi con il Credito d'Imposta Transizione 5.0, aumentando ulteriormente il suo risparmio totale.

Tuttavia, se l'azienda avesse già usufruito del credito d'imposta per beni strumentali 4.0 per lo stesso investimento, non potrebbe applicare il Credito d'Imposta Transizione 5.0 a quel costo, dovendo scegliere quale dei due crediti utilizzare per massimizzare il suo beneficio.

Aziende Escluse

Le condizioni di esclusione dal beneficio sono molto chiare:

  • Imprese in difficoltà: quelle che non riescono a coprire i propri costi operativi o che hanno accumulato perdite significative.
  • Procedure concorsuali: aziende che sono soggette a procedure legali per insolvenza.
  • Non conformità con le normative: aziende che non rispettano le leggi sul lavoro o sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’ammontare del credito d’imposta varia in relazione alla quota d’investimento e alla riduzione dei consumi: la percentuale del credito d'imposta varia in maniera proporzionale alla quota di consumi effettivamente ridotti da parte dell'azienda.

Di seguito le tabelle di riferimento (Aggiornato Novembre 2024).

RIDUZIONE CONSUMI ENERGETICI % CREDITO IMPOSTA
INVESTIMENTO: fino a 2,5 milioni di euro
% riduzione consumi energetici % credito d’imposta
Struttura produttiva: 3-6% | Processo: 5-10% 35%
Struttura produttiva: 6-10% | Processo: 10-15% 40%
Struttura produttiva: oltre 10% | Processo: oltre 15% 45%
INVESTIMENTO: tra 2,5 e 10 milioni di euro
Struttura produttiva: 3-6% | Processo: 5-10% 15%
Struttura produttiva: 6-10% | Processo: 10-15% 20%
Struttura produttiva: oltre 10% | Processo: oltre 15% 25%
INVESTIMENTO: > 10 milioni di euro
Struttura produttiva: 3-6% | Processo: 5-10% 5%
Struttura produttiva: 6-10% | Processo: 10-15% 10%
Struttura produttiva: oltre 10% | Processo: oltre 15% 15%

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Aggiornamento sul Piano Transizione 5.0 (Novembre 2024)

Si specifica che, ai fini dell'applicazione della misura Piano Transizione 5.0, rientrano tra i beni di cui all'Allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, anche:

  • Software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l'intelligenza degli impianti: questi strumenti garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell'energia autoprodotta e autoconsumata. Inoltre, introducono meccanismi di efficienza energetica attraverso la raccolta e l'elaborazione dei dati, anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding).
  • Software relativi alla gestione d'impresa: se acquistati unitamente ai software, sistemi o piattaforme menzionati al punto precedente, questi software rientrano tra i beni agevolabili.

FAQ Transizione 5.0

Qual è l’obiettivo del Piano Transizione?

Sostenere le imprese italiane nella transizione verso modelli produttivi più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, attraverso agevolazioni fiscali.

Quali normative regolano il piano?

ìIl piano è regolato dal Decreto PNRR quater e dal decreto ministeriale del 24 luglio 2024, che stabilisce dettagli operativi e criteri d’accesso.

Che tipo di agevolazioni sono previste?

Sono previsti crediti d’imposta per progetti che migliorano l’efficienza energetica e riducono l’impatto ambientale.

Quali fondi sono disponibili?

Sono disponibili 6,3 miliardi di euro per sostenere i progetti nel biennio 2024-2025.

Chi può accedere alle agevolazioni?

Possono fare domanda tutte le imprese italiane, escluse quelle in stato di insolvenza o soggette a procedura concorsuale.

È necessario un requisito di sostenibilità specifico per i progetti?

Sì, i progetti devono dimostrare una chiara riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale.

Quali documenti servono per fare domanda?

Documenti che attestino le spese, il progetto e la conformità agli obiettivi energetici e ambientali.

Le PMI hanno priorità nell’accesso al piano?

Non esiste una priorità specifica, tutte le aziende devono rispettare i medesimi criteri per accedere.